In questa pagina  desideriamo condividere riflessioni e articoli di spiritualità
per crescere insieme nella vocazione comune: essere cristiani,
che si realizza nella misura in cui viviamo il Vangelo.

Il segno dell’Amore

Uno dei più grandi misteri della nostra fede è quello della Santissima Trinità. Non è facile parlarne, anche se in realtà, è quello che più ci è vicino. Infatti, senza sapere bene fino in fondo cosa potesse significare, da piccoli una mano amica ha preso la nostra e insieme abbiamo fatto un gesto fondamentale: il segno della croce; ripetendo delle parole: “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Ci riconosciamo cristiani, ci mettiamo sotto la protezione della croce, diventiamo coscienti che Gesù è presente, con il Padre e lo Spirito Santo, ecco cosa racchiude in sé quest’azione. È una vera professione di fede nel Dio Trino e Uno ed è la preghiera più semplice e il segno più espressivo. Un gesto che accompagna le nostre giornate, la mattina quando ci svegliamo, a tavola prima dei pasti, prima di iniziare un lavoro, quando entriamo in una chiesa, quando ci disponiamo alla preghiera … e alla sera prima di addormentarci. Un gesto semplice che ci permette di fare esperienza della presenza del Signore, è il segno dell’Amore.

Romano Guardini così scriveva: “Quando fai il segno di croce fallo bene. Non così affrettato, rattrappito, tale che nessuno capisce cosa debba significare. Un vero segno della croce è lento, ampio, dalla fronte al petto, da una spalla all’altra. Senti come esso ti abbraccia tutto? Raccogli in questo segno tutti i pensieri e tutto l’animo tuo … ti avvolge, ti raccoglie, ti consacra, ti santifica. Perché? Perché è il segno della totalità ed è il segno della redenzione. Sulla croce, nostro Signore ci ha redenti. Mediante la croce egli santifica l’uomo nella sua totalità, fino nelle fibre più intime del suo essere.”

Molti portano una croce sul petto, legata con nastri o catenine. Due linee, una verticale, una orizzontale; una indica il cielo, l’altra indica i due lati della terra. Cielo e terra sono uniti in questo segno. Dio e l’uomo sono di nuovo insieme; in Gesù sono una cosa sola. Fin dall’inizio doveva essere così, ma con il peccato originale l’uomo ha rotto quest’alleanza. L’unione ricostruita dall’obbedienza di Cristo ora non si può più rompere e lo strumento del supplizio di Gesù è diventato il simbolo della redenzione, segno dell’amore di Dio per noi e dell’amore del Figlio incarnato per il Padre; segno della nostra speranza, della nostra salvezza, della nostra Vita.

Santa Chiara che, sulle orme di San Francesco, ha fatto del Crocifisso il centro e il senso della sua vita, usava fare il segno di croce sui malati e questi guarivano. “Il Crocifisso amato ricambia l’amante e colei che tanto è infiammata d’amore per il mistero della Croce, è per virtù della croce resa luminosa da segni e miracoli”, contemplando il Crocifisso Chiara contemplava l’Amore che si dona per noi.

In qualunque luogo, in qualunque situazione, sempre possiamo fare il segno della croce e sperimentare una libertà e una fiducia nuova: l’amore che ci avvolge. È la sua presenza che ci dona pace e forza nella prova, non siamo soli,
Dio è con noi!

Lo scrittore tedesco Theodor Haecker, durante la seconda guerra mondiale, a chi gli domandava che cosa porteremo con noi fuggendo, rispondeva: “Porteremo con noi la croce; ci possiamo sempre fare il segno di croce prima che ci uccidano”. È questo il segno che apre la porta dell’Eternità!

 

 

Altri articoli