Domenica, 27 novembre 2022 Mt 24,37-44
Inizia oggi l’Avvento e, con esso, un nuovo anno liturgico, nelle cui domeniche leggeremo il Vangelo di Matteo. Quello di Matteo è il Vangelo dell’Emmanuele – il Dio con noi -, secondo il nome che l’angelo annuncia a Giuseppe e che risuonerà anche al termine (Mt 28,20). Nelle letture di oggi troviamo un duplice movimento. C’è un “andare” dell’uomo verso Dio e un “venire” di Dio verso l’uomo. Questo movimento è ciò che caratterizza questo tempo che è insieme tempo di Avvento (= il Signore viene) e tempo di attesa (= tendere verso di lui). Facciamo nostre le parole della Chiesa che ci invita a vegliare perché ormai la notte è avanzata ed è vicino il “giorno di Cristo”. Per non essere sorpresi viviamo fin d’ora tutto ciò che facciamo come davanti a Dio, con nel cuore il desiderio di incontrarlo.
Lunedì, 28 novembre 2022 Mt 8,5-11
La frase che il centurione dice a Gesù (…non sono degno ….) è la stessa che noi pronunciamo prima di accostarci all’altare per ricevere il corpo e sangue di Cristo. Ogni Eucarestia è un “venire” (= avvento) del Signore Gesù come cibo e bevanda per la nostra vita. Siamo consapevoli di tutto questo? Il tempo forte che la Madre Chiesa ci dona di celebrare, sia per noi un vivere sempre più consapevolmente la celebrazione eucaristica come luogo di incontro col Signore Risorto, con i fratelli e le sorelle.
Martedì, 29 novembre 2022 Lc 10,21-24
Nel Vangelo Gesù si mostra come colui che solo può rivelare il vero volto del Padre. Egli lo farà prendendo una carne come la nostra e condividendo con noi ciò che il Padre gli ha dato. Ma tutto questo rimarrà nascosto ai nostri occhi se non sapremo farci come i piccoli che attendono tutto perché consapevoli di non avere nulla se non ciò che ricevono dal Padre. Questo Avvento sia un cammino verso la vera piccolezza evangelica.
Mercoledì, 30 novembre – S. Andrea Apostolo – Festa Mt 4, 18-22
Andrea era già un discepolo di Giovanni Battista e seguì Gesù dopo che il Precursore lo additò come “l’Agnello che toglie i peccati del mondo” (Gv 1,35-40). Egli è conosciuto nella Chiesa come protocletós (= primo chiamato), il quale, secondo la versione dell’Evangelista Giovanni, dopo aver incontrato Gesù, senza esitare, conduce il fratello Pietro a Gesù stesso. L’incontro con Cristo porta nel cuore una gioia così grande che non può che essere condivisa. Impariamo da Andrea a condurre al Signore che viene ogni fratello e sorella che incontriamo.
Giovedì, 1° dicembre 2022 Mt 7,21.24-27
Quante volte anche la nostra preghiera rischia di essere semplicemente un dire “Signore, Signore” senza però comprometterci con questo Signore e senza lasciarci cambiare il cuore. Pregare così è costruire sulla sabbia che è un terreno simbolo di mutevolezza, d’incostanza, di pericolo di instabilità. “Fare la volontà del Padre” è invece ascoltare la sua voce, lasciare che la relazione con lui trasformi il mio cuore, il mio sguardo, i miei pensieri. Questa preghiera diventa così la roccia della nostra vita e ci permette di affrontare ogni avversità con costanza e perseveranza, con una volontà salda e una pace interiore. Come buoni costruttori della nostra vita andiamo incontro a colui che è la “pietra angolare” e accogliamolo con sincerità affinché non diventi mai per noi “pietra d’inciampo”.
Venerdì, 2 dicembre 2022 Mt 9,27-31
I due protagonisti del Vangelo erano sì ciechi nel corpo ma gli occhi del cuore erano aperti tant’è che, pur non vedendolo, hanno riconosciuto Gesù e lo hanno seguito. Avevano il cuore luminoso, la lampada della loro fede era accesa e così il Signore Gesù ha potuto aprire anche gli occhi del corpo. Stiamo camminando incontro a colui che si è definito “la luce del mondo” (Gv 8,12); gridiamo anche noi con fede, dal buio delle nostre cecità e lasciamoci toccare gli occhi del cuore per poter riconoscere nel bimbo di Betlem il Messia, l’Emmanuele, il Re dei popoli.
Sabato, 3 dicembre 2022 – S. Francesco Saverio – Memoria Mt 9,35-38 – 10,1.6-8
Se un gregge di pecore non è guidato da un pastore prima o poi rischierà di perdersi, ogni pecora andrà per la sua strada e alla fine qualcuna rischierà di morire divorata dai lupi. Così è per l’anima nostra. Ha bisogno di qualcuno che la guidi, le indichi la strada giusta, la educhi a discernere ciò che è bene e ciò che è male, che la metta in guardia da colui che “va in giro, cercando chi divorare” (1Pt 5,9). Attendiamo con gioia colui che è il Pastore Bello delle pecore, l’Astro che sorge, il Sole di giustizia per essere condotti su pascoli erbosi e ad acque tranquille. Invochiamolo con fiducia perché doni sempre alla sua Chiesa pastori santi e sapienti, innamorati del suo gregge, capaci di pascere gli agnelli e condurre pian piano le pecore madri.